COME DEVE ESSERE LA CASA IDEALE:
i desideri degli italiani dopo la pandemia

 

Una ricerca ha analizzato i desideri degli italiani riguardo alla propria casa.
Dopo la pandemia infatti tutti abbiamo le idee più chiare su come debba essere la casa ideale.
Ecco quanto rilevato.
Stare a casa da soli: la pandemia ci ha tolto la convivialità: rispetto a due anni fa il 48% passa meno tempo in casa con gli amici e sempre più da soli.
L’abitazione è oggi un luogo più individuale, in cui si guarda tv, si legge e si ascolta la radio (più spesso rispetto al periodo pre-Covid nel 37% dei casi), si sta con la famiglia (incremento nel 34% dei casi) e ci si dedica a hobby, lavoretti, cucina e giardinaggio (32%).


Ristrutturare casa: il maggior tempo trascorso in casa, però, ha indotto le persone a ristrutturarla per renderla più bella e funzionale: nell’ultimo anno un italiano su tre (il 32%) ha sostituito degli elettrodomestici e il 23% pensa di farlo entro il prossimo anno, mentre il 18% ha fatto cambiamenti nell’arredamento, il 17% ha ristrutturato gli interni e il 14% gli esterni.
La ristrutturazione di interni ed esterni, grazie anche agli incentivi statali, rimane nei programmi per il prossimo anno, rispettivamente per il 27% e per il 24% degli italiani.

 

 

Voglia di cambiare casa: se la certezza di cambiare casa nell’arco dei prossimi due anni viene dichiarata soltanto dal 6% degli italiani, la percentuale sale significativamente e si attesta al 29% se si aggiungono anche coloro che si dichiarano “probabilmente” pronti a questo passo.
La certezza del cambiamento è più marcata tra gli abitanti di Torino (11%), Firenze (10%) e Bari (10%).
La preferenza per un’abitazione di proprietà rimane forte, ma viene espressa solo dal 55% degli italiani, a fronte di un 17% per l’affitto: è soprattutto nelle grandi città del Centro Nord che la propensione per l’acquisto è più marcata, con percentuali tra il 60 e il 70% circa (in particolare Milano è al primo posto con il 67%).
Sono invece i più giovani della Generazione Z (fino a 26 anni, evidentemente anche a causa di minor reddito disponibile) a indicare più frequentemente – nel 51% dei casi – soluzioni abitative alternative, quali l’affitto, le case/residence con formule “zero pensieri” oppure il co-living.
Impatto ambientale della casa: il prezzo resta il primo criterio di scelta di una nuova abitazione (64%), ma inizia a emergere una forte attenzione su impatto ambientale ed efficienza energetica (37% dei casi). Importante anche la zona (48%), la luminosità (42%) e la metratura (41%). Tra gli altri fattori, la sicurezza (presenza di telecamere nelle aree comuni e servizio di portineria) viene indicata soltanto nel 18% dei casi, all’8° posto nell’ordine di classifica. – 10/12/2023